Ciao! Oggi ti voglio parlare di felicità e serenità.
Spesso mi viene chiesto se è meglio ambire all’una o all’altra.
Prima di continuare, nel caso tu non mi conosca, mi presento, il mio nome è Francy, life Coach, Life Mentor creatrice di Matrix Essenza.
Se ti interessa questo genere di contenuti ti consiglio di seguirmi per non perderti i miei prossimi video.
Ma torniamo a felicità e serenità. Come scoprirai tra poco, anche se queste due emozioni descrivono due stati interiori diversi, in realtà sono necessarie l’una all’altra.
Ma andiamo per ordine e cominciamo a capire cosa sono:
La felicità è lo stato d’animo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri.
La serenità è una condizione emotiva caratterizzata da due emozioni: la tranquillità e la calma, che si manifestano così profondamente nell’individuo, da non permettere nessuna trasformazione repentina dell’umore.
Per poter vedere costantemente soddisfatti i propri desideri e quindi essere felici, è necessario vedere gli eventi da una condizione interiore serena. Solo se reagisci agli eventi della vita in modo tranquillo, sentendo in te profonda pace, puoi cogliere le opportunità di crescita o di insegnamento che questi stessi eventi, anche se difficili da affrontare, ti offrono.
Diversamente verrai invaso da emozioni contrastanti e correrai il rischio che queste prendano il sopravvento e ti controllino. Quindi decidere di provare serenità è decisamente la scelta più funzionale per te!
Ovviamente, quando in sessione faccio questa affermazione, spesso mi sento chiedere: sì, ma come si fa? Ed è probabile che anche tu, ora possa chiedertelo.
Proviamo insieme a rifletterci:
La mia esperienza mi insegna che l’individuo scatena in sé emozioni di contrasto, di fronte a eventi esterni che non comprende, non conosce o che non corrispondono a ciò che pensa debba accadere.
Fin qui ci siamo….
Come sarebbe se, di fronte un evento esterno che non comprendi o non conosci, invece di sforzarti, o spaventarti, chiuderti o anche esaltarti, provassi semplicemente a valutare le opportunità che questo evento nasconde in sé?
Attenzione! Non ti sto dicendo di subire l’evento passivamente, soprattutto se è spiacevole, ti dico solo di valutarlo nella sua interezza.
Poniamo un esempio: se vieni licenziato (evento esterno), la tua reazione più immediata potrebbe essere rabbia, sconforto, o paura.
E se invece valutassi l’interezza dell’evento pensando per esempio: “Ok, da domani non andrò più in quel posto, non mi sveglierò più a quell’ora, non dovrò più vivere le esperienze che, di quel lavoro, non mi piacevano.
Inoltre, dopo l’esperienza fatta, sono più consapevole del tipo di lavoro che preferisco. So a quali condizioni e in che modo voglio lavorare. E grazie al lavoro che lascio, so fare molte più cose, quindi con queste nuove competenze, posso ricoprire mansioni migliori che mi porteranno più guadagno.
Ottimo, domani mi metto a cercare le offerte più adatte a me e a inviare curricula, tanto ho tutto il tempo per farlo!”
Ecco, questo esempio di pensiero, fatto di fronte a un evento esterno difficile, può nascere in noi solo se valutiamo l’evento con tranquillità e calma sotto ogni aspetto, calcolando pro e contro, strategie e soluzioni.
Come potrai immaginare, reagire così ad ogni evento, anche a quelli più difficili, ti permetterà di raggiungere condizioni più soddisfacenti e di provare esperienze che miglioreranno le tue capacità pratiche e comportamentali.
In questo modo sarai soddisfatto perché otterrai ciò che desideri e questo ti renderà felice.
Adesso prova ad immaginare nella tua mente come sarebbe andata se, in quell’evento passato, verso cui tu hai reagito con frustrazione o sconforto, avessi reagito come ti ho spiegato poco fa’. Che cosa avresti fatto che non hai fatto? Come ti saresti sentito/sentita? E che risultato avresti potuto ottenere, se avessi fatto, sentito o pensato in modo nuovo?
Scrivimi nei commenti. Ti leggo.
E ricordati di seguirmi per non perderti i prossimi contenuti.