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Rabbia. Come gestirla.

Oggi voglio parlarti della rabbia e di come, attraverso un piccolo esercizio, puoi liberartene e migliorare la qualità della tua vita.

Prima di continuare, nel caso tu non mi conosca, mi presento, il mio nome è Francy, life Coach, Life mentor creatrice di Matrix Essenza.

Se ti interessa questo genere di contenuti ti consiglio di seguirmi per non perderti i miei prossimi video.

La rabbia è fra le emozioni più precoci che si provano, infatti la possiamo notare anche nei bimbi piccoli o negli animali

Ha origini primordiali ed emerge in noi quando abbiamo necessità di difenderci da una minaccia reale.

Purtroppo spesso la proviamo anche quando non c’è un pericolo imminente e in questo caso, se non la gestiamo nel modo giusto, potrebbe diventare un problema.

Come ogni emozione, anche la rabbia emerge in noi con l’unico scopo di darci delle informazioni utili per migliorare la nostra vita.

Cosa intendo dire?

Ora provo a spiegartelo: spesso le emozioni, e quindi anche la rabbia, emergono stimolate da pensieri costanti che processiamo nella mente

Ma perché emerge e cosa ti vuole comunicare?

Potrebbe esse che tu stia processando ininterrottamente dei pensieri che ti sono stati insegnati e che sono collegati al senso del dovere. Magari, a causa di questi pensieri ti stai imponendo di fare, dire o provare qualcosa che ti crea frustrazione o costrizione, sia fisica che psicologica. (e questo davvero non è utile per te)

In questo caso, la rabbia emerge per difenderti proprio da questi pensieri.

In poche parole, la rabbia che provi, spesso é rivolta proprio verso te stessa/o e verso i concetti che stai elaborando.

Ovviamente si scatena con maggiore probabilità quando qualcuno o qualcosa da fuori ci induce al confronto tra ciò che vorremmo fare, dire o provare, con ciò che la nostra mente ci dice essere “giusto” dover fare, dire o provare.

Per esempio, metti il caso che tu ti ripeta spesso che non puoi ottenere più di quanto ottieni, o che non puoi essere o fare ciò che vorresti. E immagina che nella tua cerchia di conoscenze ci sia qualcuno che invece liberamente si da il permesso di fare, dire o provare qualcosa, per cui la tua mente ti impone il divieto.

In quel caso é molto probabile che tu possa provare una forte rabbia verso questa persona.

La difficoltà di mettere in discussione ciò che pensiamo, e di comprendere che noi non siamo i nostri pensieri, ci porta a reprimere le nostre emozioni e a proiettarle verso chi, invece, ci dimostra il contrario di quello che siamo abituati a pensare e quindi a fare.

D’altra parte, prova a rifletterci: se quei pensieri che processiamo, fossero coerenti con la nostra profonda volontà o verità, vedere qualcuno tenere un comportamento diverso dal nostro, non ci scatenerebbe rabbia, tutt’al più potremmo provare curiosità oppure indifferenza.

Quindi è chiaro che, in questo caso, la rabbia emerge per dirci che siamo troppo severi con noi stessi e che ci stiamo impedendo di sperimentare qualcosa, che, sotto sotto, vorremmo vivere.

È possibile che questo meccanismo stia avvenendo anche in te.

Proprio in questo momento, mentre guardi questo video e ascolti le parole che ti sto dicendo. Se provi rabbia, è molto probabile che tu sia proprio in questa situazione.

Come sarebbe se, la prossima volta che ti accade di provare rabbia verso qualcuno, tu prendessi carta e penna e iniziassi a scrivergli una lettera?

Inizia a scrivere di getto tutto quello che pensi di questa persona senza trattenere nulla. Se ti serve puoi farlo in più step, fermandoti di tanto in tanto, per poi proseguire, fino a quando sentirai che la rabbia è sparita completamente e che non hai più nulla da buttare fuori.

Ora, dopo aver fatto lunghi respiri, prova ad immaginare che il destinatario di questa lettera sia un altro: la persona a cui tu vuoi più bene.

Se ti aiuta, cancella con la penna il nome della persona che ti provocava rabbia e sostituiscilo con quello della persona a cui vuoi più bene, usando un colore diverso.

A questo punto rileggila pensando di dedicarla al nuovo destinatario!!

È possibile che tu ti commuova!

Se fosse così, lascia che emergano anche le lacrime, perché ti saranno davvero utili!

Quando hai finito di leggerla, rispondi per iscritto a queste domande:

(Mi raccomando, è importante che tu scriva le risposte su un foglio!)

Come ti senti ora?

Sei ancora arrabbiato/a con il primo destinatario della lettera?

Che cosa hai imparato da tutto questo?

Se in questo momento, questa persona fosse presente lì con te, cosa diresti o faresti?

A questo punto, fai qualcosa per te. Un piccolo gesto affettuoso che ti premi per essere andato oltre i tuoi limiti.

Per esempio potresti:

⁃ Mangiare qualcosa che ti piace molto

⁃ Fare dei bei respiri profondi

⁃ Decidere di comprarti qualcosa di speciale.

Poi strappa la lettera in mille pezzi e buttala via .

E ora, aspetta di incontrare quella persona che tanto ti faceva sentire rabbia e quando succederà, raccontami nei commenti, cosa hai provato nei suoi confronti.

Ovviamente è possibile che siano necessari più passaggi per dissolvere del tutto la rabbia.

Questo che ti ho appena descritto è solo un primo passo, che puoi fare da solo/a, per diminuire il tuo disagio.

L’esercizio che ti ho suggerito, potrebbe essere sufficiente nei casi in cui tra te e l’altra persona non ci sia stato un reale motivo di contrasto, come ad esempio uno diverbio.

Nel caso in cui la rabbia avesse già generato degli effetti negativi (una discussione, un contrasto), nel rapporto che hai con questa persona, questo esercizio non ti sarà sufficiente (potrebbe comunque cominciare a modificare la situazione)

In quest’ultimo caso, è necessario lavorarci con altri strumenti che vanno più in profondità.

Indipendentemente dalla situazione in cui ti trovi, vale la pena che tu ti dia il permesso di iniziare a provarci.

Perché, se non dissolta, la rabbia verso le proprie convinzioni limitanti, può sfogarsi nel tuo organismo, generandoti nel tempo anche disturbi fisici reali.

E non credo ne valga la pena, dal momento che, per quanta ragione tu creda di avere a provare rabbia verso qualcuno, non è a questa persona che provochi danni, ma a te stesso/a!

Non vedo l’ora di leggerti per sapere come è andata .


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